VISITA OCULISTICA
La visita oculistica generale è l’atto medico di prevenzione, diagnosi e trattamento dell’apparato visivo. La visita comprende diverse fasi.
Raccolta dell'anamnesi: raccolta di informazioni di carattere generale ed oculare;
Esame obiettivo: osservazione diretta del paziente, con particolare attenzione al capo, al volto ed all’apparato visivo. Si esamina l’allineamento degli occhi e la loro motilità, lo stato delle palpebre e la loro motilità, l’eventuale presenza di alterazioni macroscopiche correlabili a patologie orbitarie e dell’apparato lacrimale, la statica e la mobilità pupillare;
Esame alla lampada a fessura (o biomicroscopia): esame diretto a forte ingrandimento delle palpebre, della congiuntiva, della sclera, della cornea, della camera anteriore, dell’iride, del cristallino. Mediante lenti addizionali, permette anche l’esame dell’angolo irido-corneale, del corpo vitreo, della retina e della testa del nervo ottico. È un esame fondamentale, che permette di diagnosticare molte patologie oculari; Esame dell’acuità visiva (esame della vista): permette di misurare in ogni occhio l’acuità visiva, cioè la capacità di mettere a fuoco e distinguere gli oggetti, naturale e con la migliore correzione con lenti;
Il medico specialista oculista interpreta i dati raccolti e pone la diagnosi di eventuali patologie e prescrive la terapia adeguata (medica o chirurgica). Eventualmente consiglia ulteriori approfondimenti diagnostici.
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VISITA OCULISTICA PEDIATRICA (neonati e prematuri)
La perfezione dell’organo visivo e le numerose connessioni cerebrali in esso impegnate richiedono un tempo non esiguo per raggiungere la completa maturazione. Lo sviluppo del sistema visivo postnatale avviene, infatti, come evidenziato dagli studi più recenti, nei primi 6 mesi di vita e prosegue, per ultimare la sua completa maturazione, fino agli otto anni d’età circa; in questo delicato periodo di plasticità, una qualsiasi patologia coinvolgente gli occhi potrà avere effetti anche irreversibili sulla funzionalità del nervo ottico.
Il visus (capacità visiva) cambia con la crescita e raggiunge i 10/10 solo tra i 2 e i 3 anni d'età.
Per un bambino piccolo è difficoltoso comunicare un disagio visivo. L’adattamento al disturbo della visione, attiva dei sistemi di compenso che garantiscono il miglior comfort visivo possibile.
Per comprendere quindi se è presente un disturbo oculare nel proprio bambino, è necessario porre attenzione a sintomi-segni da non trascurarsi come: posizioni anomale del capo, convergenza o divergenza degli occhi, frequente ammiccamento, chiusura di un occhio, tendenza ad avvicinare molto gli oggetti agli occhi durante il gioco, difficoltà a scendere le scale, ipersensibilità alla luce, ritardo motorio, alterata posizione degli occhi nella diverse direzioni di sguardo.
La visita oculistica preventiva nei bambini è finalizzata ad evitare l'ambliopia (occhio pigro).
L’ambliopia, o debolezza visiva, (visus minore a 7/10) risulta, in tutti gli screening, in percentuale non inferiore al 4-5% dei bambini.
Caratterizzata frequentemente dall’assenza di sintomi-segni o disturbi, l’ambliopia necessita di una diagnosi precoce al fine di una terapia dall’esito positivo. Percentuali alte di successo nella terapia si ottengono infatti prima dei 5 anni.
La prevalenza dello strabismo nella popolazione raggiunge il 3-5%. Nel 20% dei casi insorge nel primo anno di vita oppure intorno ai 3 anni.
Il vero strabismo è la principale causa dell’ambliopia ed è necessario riconoscerlo precocemente nel piccolo paziente, distinguendolo dalle forme non patologiche di pseudostrabismo correlate alla confomazione palpebrale (epicanto). Si sottolinea che il microstrabismo (detto anche strabismo a piccolo angolo) è esteticamente poco evidenziabile, pertanto è necessaria una prima visita oculistica-ortottica tra i 6 e i 9 mesi per poterlo diagnosticare (periodo in cui il bimbo si lascia visitare con più disponibilità).
Già in questa fascia di età, il personale specializzato con il supporto delle strumentazioni più moderne e idonee è in grado di valutare la presenza della visione binoculare, l’assenza di malformazioni anatomo-funzionali congenite, la presenza di difetti refrattivi.
Ai 3 anni d’età in cui il piccolo paziente è generalmente collaborativo, è raccomandabile un ulteriore controllo sia per misurare il visus monoculare sia per eseguire test di visione binoculare altamente specializzati.
Il controllo successivo è consigliabile - prima che il bambino inizi la scuola - intorno ai 5-6 anni.
La visita specialistica precoce svela tempestivamente quelle alterazioni del sistema visivo altrimenti poco, o nulla, correggibili in età più avanzata. Seguendo i consigli, del personale esperto, soprattutto riguardo il momento dell’esecuzione della visita, il bambino non sarà affatto disturbato e vivrà l’esperienza quasi come un gioco.
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TONOMETRIA
La tonometria è una tecnica che permette di misurare la pressione intraoculare (o tono oculare) utilizzando uno strumento detto tonometro.
Serve a verificare le variazioni dalla normalità della pressione interna dell'occhio. Può aumentare o diminuire in rapporto a patologie, traumi o interventi oftalmici.
Lo studio dispone di tonometro a planazione che si utilizza negli adulti e tonometro a rimbalzo utilizzabile senza anestesia nei bambini più piccoli.
Si tratta di una tecnica minimamente invasiva, non pericolosa, non dolorosa.
L'esame è adatto a tutti.
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ESAME FONDO OCULARE
L'esame del fondo oculare (o fundus oculi), consiste nell’esame delle strutture oculari collocate posteriormente all’iride ed al cristallino: corpo vitreo, retina centrale (polo posteriore, contenente la macula, sede della visione più definita), retina periferica, porzione intraoculare del nervo ottico (papilla ottica).
Per esplorare queste strutture é necessario dilatare la pupilla instillando alcune gocce di collirio midriatico. La pupilla inizia a dilatarsi dopo 10-15 minuti e rimane dilatata in modo ottimale per 45-60 minuti.
L'esame del fondo oculare viene eseguito utilizzando strumenti dotati di una fonte di illuminazione: lo studio dispone degli strumenti adatti sia per gli adulti che per i bambini.
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AUTOREFRATTOMETRIA
Si tratta di una valutazione computerizzata oggettiva del difetto visivo. Le strumentazioni di oggi sono sempre più sofisticate e precise ma sarà poi l’esperienza e la professionalità del medico a tradurre una misurazione oggettiva in una prescrizione lenti confortevole ed adatta ad ogni caso particolare.
Gli autorefrattometri odierni sono estremamente precisi e permettono una valutazione del grado di miopia, ipermetropia o astigmatismo in modo molto veloce. Con una procedura molto rapida siamo quindi in grado di fare una prima valutazione dell’occhio che ci permette così di orientare meglio la nostra visita e di affinare al meglio la nostra misurazione del difetto visivo. Gli autorefrattometri odierni sono molto ben tollerati dal paziente e spesso propongono delle immagini che in particolare nel caso dei bambini, inducono curiosità e quindi aumentano la collaborazione nel corso di tutta la visita.
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